La vera discriminante tra l’operare da soli o l’affidarsi a un consulente finanziario resta in ogni caso la propensione al rischio del risparmiatore.
"Per il singolo è troppo facile cadere nella tentazione di vendere quando tutti vendono, e comprare quando lo fanno anche gli altri. Quindi è più che mai consigliabile decidere di affidare il proprio denaro a un gestore professionale". Una delle regole fondamentali per chi opera in Borsa, è che per gestire il rischio bisogna anzitutto imparare a riconoscerlo e accettarlo. L’investitore non professionista considera il suo errore alla stregua di un fallimento personale, e perciò rifiuta semplicemente di accettarlo. In questo modo finisce per perdere ancora più denaro di quanto sia inevitabile (sindrome del giocatore al tavolo verde). E’ il tipico handicap in cui cade il giocatore d’azzardo che, quando perde forti somme di denaro, reagisce alzando la posta e rischiando sempre di più. In borsa questo comportamento si rivela suicida. Quando l’investitore si ritrova con titoli in portafoglio che hanno perso il 20% o il 30% del valore iniziale, spesso si rifiuta di venderli perché farlo equivarrebbe ad accettare l’idea della perdita. Ciò che sarebbe potuto essere una ritirata strategica , ordinata e con delle perdite calcolate, si trasforma in una disastrosa disfatta.
I Top Traders , invece, cioè gli operatori professionisti che maneggiano ogni giorno miliardi in Borsa, smistandoli tra diverse opportunità d’investimento, non commettono mai simili ingenuità: sono pronti in partenza ad accettare una perdita massima del 4-5% su ogni singola operazione. Appena raggiunto questo livello, la posizione viene chiusa, senza rimorsi né discussioni. E se quel titolo mostrerà di nuovo la tendenza a salire, lo si ricomprerà più tardi senza colpo ferire. Non sempre, quindi, la scelta del far da sé in Borsa si rivela la più azzeccata. Bisogna tener conto di una serie di fattori, quali:
il tempo disponibile da dedicare alla gestione dell’investimento;
il proprio carattere e la capacità di sopportare il livello di stress che questo tipo di decisioni inevitabilmente comporta.